anno 1525. 81 principe, il quale dopo una vittoria cosi segnalala non avrebbe circoscritto la sua ambizione al solo ducato di Milano. Tulio il loro esercito riducevasi a mille uomini d’arme, seicento cavalleggeri e diecimila fanti : le quali forze sarebbero pur state qualche cosa, se tutto il resto dell’ Italia, sensibile al minacciante pericolo, avesse fatto ogni sforzo per salvare la comune indipendenza. Ma il papa, a cui i veneziani diressero i primi passi, si mostrò alquanto freddo. Eglino gli posero sott’occhio:—Che se non solleci-tavasi a procurare un rimedio alio stato critico dell’Italia, gl’imperiali avrebbero colmato ben presto la misura de’suoi mali; che tutto il contegno dell’ imperatore palesava apertamente le sue intenzioni perniciosissime; che contro la data fede perseverava nel rifiutare l'investitura del ducalo di Milano a Francesco Sforza ; ch’egli aveva posto guarnigioni in tutte le piazze di quel ducato e che gli ufficiali vi disponevano ogni cosa per autorità di lui ed in suo nome; che tulli gli stati vicini trovavansi scoperii e senza difesa ; che lo stato della Chiesa sarebbe vieppiù esposto di quello dei veneziani, essendo paese debole da per sé e sprovveduto di tutte le cose necessarie alla difesa ; che all’ imperatore non mancherebbero pretesti per attaccarlo, avendo avuto notizia dell’ ultimo trattato coi francesi ed avendone dimostrato grande rammarico ; che un principe saggio non doveva porsi alla discrezione di un altro, finche gli restavano mezzi di sostenersi da sé; che le persone più avvedute erano convinte, che tutti gli stati dell* Italia uniti insieme e col papa alla loro lesta, potrebbero facilmente resistere agl’imperiali; che la santità sua aveva pur a sua disposizione i fiorentini; che si poteva far calcolo altresì sul duca di Ferrara, il quale gioirebbe in riacquistare il favore della santa Sede ed offeriva dugencinquanla uomini d’arme, quattrocento cavalleggeri e tutta la sua fanteria ; che tutti gli altri piccoli stali d'Italia niente bramavano con più ardore quanto il concorrere in questa unione ; che il duca d’ Urbino s’ impegnava di sostenerli tutti con li soli contingenti , che ciascuno potesse somministrare ; che ai soldati tedeschi erano VOL. Vili. 11