anno 1568.	387
 » quesla corte dei numero delle persone che si comunicano innan* » zi r interim, e quante dopo quello, ed il numero ultimo avanza il
•	primo di gran lunga. Or vedete se sa costui ciò che si facci. E » vedendo 1’ ambasciatore il parlare di sua maestà comprese, che » poca stima faceva di bolla e d’ altro, però non andò più innanzi » con questo ragionamento.
    » Ai 16 luglio 1568 scrisse da Brusselles l’ambasciator no-
•	stro residente là, come aveva inteso che la bolla era giunta in » Spagna, ma non intimata a sua maestà: che il re si era molto » risentito per tal causa, e non patirebbe mai questa cosa, ma che » andava dissimulando e voleva vedere con destro modo acquie-» lare il papa; che però aveva destinato a quella corte il prior di » Castiglia, quale non tarderebbe molto a trasferirsi in Roma, che » aveva di ciò parlato con alcuni de’ consiglieri del re, che gli » avevano detto che il papa si acquieterebbe, perocché quando » perdesse il loro re resterebbe con poca autorità ; che la bolla
•	era stata in alcuni luoghi pubblicata, ma che però non si resta-» va di reggere secondo l’ordinario, e che il re aveva avuto gran » dispiacere delle pubblicazioni fatte, ma più gli rincresceva giu-« dicando quello gli poteva succedere nell’ avvenire ; che aveva » inleso sua maestà, che il vice re vecchio di Sicilia aveva per-» messo la pubblicazione, e giudicava non farebbe bene con sua » maestà.
  *	» Ai 20 luglio scrisse l'ambasciatore nostro da Parigi, che in » Francia non era stata pubblicata la bolla in Coena Domini, nè » intimata al re, nè d’ essa si ragionava punto. Che ben sua mae-» slà ne aveva avuto nuova ab extra, e che aveva dato carico al » Rueellai, che con occasione se ne dovesse far uffizio con sua » santità, ma che sin allora non si era fatta cosa alcuna.
    » Ai 28 luglio 1568 scrisse di Spagna da Brusselles l’amba-» sciator nostro, che essendosi ammalato il segretario maggiore » di sua maestà, molto amico suo, era andato a visitarlo, e ragio-» nando con lui di diverse cose fingendo di non saper più che