INQUISITORI DI STATO. 209 criminosi ; li uni et li altri se habino mostrato scrupulosi di pro-nuntiare questi giudicij; ma prima procrastinando, con scuse, la speditione, et poi, con denegatione manifesta, hanno professato non volere ingerirsi in persone sacre, il che ha causato molti mali effetti, prima de slrutio a poveri querelanti et offesi, quali imploravano il patrocinio della giustitia ne’ loro aggravij, et poi anco una certa nota et biasimo pubblico, quasi che gl’ altri rapresen-tanti che non sentivano questo scrupulo operassero poco religiosamente, et molti altri pregiudicij di giuriditione et nelle massime professate dalla repubblica nostra. E necessario adunque trovar rimedio a questo inconveniente, che dissimulato partorirebbe qualche notabile sconcerto. Però resti terminato che quanto a Rettori di fuora, che non possi esser delegala facoltà di giudicare li ecclesiastici, se il rettore, nella previa informatione che mandará al consilio de’Dieci, non farà espressa nominatione che questa facoltà sarebbe necessaria per quel caso ; il che servirà di conlrasegno che quel tale rettore non senta questo scrupulo. Se non si babbi questo contrasegno dal rettor proprio del caso all’hora occorso, si facci la delegatione al altro rettore quale in altre occorrenze habbi fatto conoscere la mente sua in tal proposito. Quanto poi alli magistrali di Venetia quali per uso antico sogliono procedere contro li ecclesiastici criminosi senza bisogno di delegatione, siano chiamati una volla all’ anno avanti di noi, et siano avverliti che se alcuno de’ loro giudici havesse questo rispetto debba asternersi di formare opinione in quel caso, nel quale si trovasse compresa alcuna persona di chiesa et senza sprimere questo suo rispetto, dica di non ingerirsi in quel giudicio per essere interessato, et lasci formare la sentenza degl’ altri suoi colleghi. Non possi meno discorrere questo suo scrupulo pubblicamente e secretamente, con persona alcuna ecclesiastica o secolare, et non facci palese questo nostro precetto in pena della pubblica indignatone. Li generali nostri come quelli che sono unichi ne’loro giudicij vol. vai. 27