inno 1536. lu29 repubblica. Vieppiù sempre a ciò spronavalo l'ambasciatore francese, quasi a punizione della fermezza del senato, che non aveva voluto lasciare 1’ alleanza imperiale ed entrare in lega col re Francesco. Alcuni negozianti veneziani, sotto varii pretesti, furono arrestati e i loro averi furono confiscati : ciò in Costantinopoli egualmente che in altre città dell’ impero. Nei mari di Cipro e di Alessandria furono presi due navi mercantili veneziane, sotto il pretesto che si credettero di corsari. Le mercanzie provenienti dalla Siria furono aggravate pei veneziani di un nuovo tributo del dieci per cento. Molte lettere del senato, dirette al bailo di Costantinopoli furono intercettate. In somma, il ministero turco non ebbe più riguardo a dichiarare palesemente, che ha repubblica di Venezia, a cagione della sua stretta unione coll’ imperatore, erasi procacciata l’inimicizia del governo ottomano. Tuttavolta il sultano esteriormente affettava amicizia colla repubblica ; imperciocché all’ ambasciatore Tommaso Mocenigo, eh’ era stalo mandato a Costantinopoli a complimentare il sultano circa il buon esito della sua guerra di Persia, diede grandiose dimostrazioni di amicizia : ed il gran visir lo assicurò delle buone disposizioni del sultano verso la repubblica, purché anch’ essa gli e ne mostrasse leale corrispondenza, e scusò le varie molestie, che ne avevano sofferto i veueziani, protestando, che il gran signore non vi aveva avuto parte alcuna e che avrebbe procurato di darne conveniente risarcimento. Ma ad onta di queste dichiarazioni, Solimano armavasi con grande ansietà : parlavasi di una flotta di trecento vele ; dicevasi di copiosi materiali d’ assedio, caricati sui legni di trasporlo : pre-paravansi dal begler-bei della Romelia decorosi alloggiamenti a Sofia, per accogliervi il gran Signore. Carlo V radunava intanto un grosso esercito a Napoli, ed univa sotto gli ordini di Andrea Doria le galere di Spagna, di Genova, di Sicilia, di Malta. I veneziani dal canto loro, benché non fossero in guerra con chicchessia, accrescevano sino a cento galere le loro forze navali VOL. Vili. 17