anno 1368. 409 disprezzo verso le dotlriue erronee e la rea condotta dell’ Ochino, scacciò inoltre dal suo chiostro i pochi cappuccini, che vi si erano radunati. Questi andarono allora a ricoverarsi nella casa di un pio prete, il quale seco li tenne, finché nel 1546 alcuni divoti fedeli, compassionando il loro ingiusto patire, somministrarono ad essi il mezzo di costruirsi di tavole un piccolo convento nella stessa isola della Giudecca, nel luogo, che ho commemoralo di sopra, e che nominavasi il Monte de’corni. Intanto era morto fra Bonaventura; ed un turbine impetuoso aveva distrutto nel 15^8 il convento di legno, ove s’ erano ridotti quei buoni frali. Fu allora, che la pia dama Fiorenza Trevisan, fondatrice del primitivo romitaggio, fece istanze al senato, acciocché ivi potessero trasferirsi a meno disagiata dimora gli esemplari e virtuosi cappuccini. Vi acconsentì il senato: e poiché in seguito colla santa loro condotta s’ erano meritati quei zelanti claustrali la benevolenza di tutta la città ; e d’altronde la troppo angusta loro chiesa non bastava alla frequenza del popolo, che vi accorreva alle prediche e ai catechismi, fu loro concesso di allargarla, e nel 1576 vi s: accinsero di fatto. Ne furono poscia impediti dalla sopravvenienza dell’orribile contagio, che desolò in pochi giorni Venezia colla strage di molte migliaia di cittadini. Per Io che la repubblica, propensa mai sempre alla pietà e alla divozione, si obbligò con voto, di erigere in segno di gratitudine per la liberazione che implorava, un tempio al titolo del santissimo Redentore. Fatto il voto, cessò il flagello. Disputa-vasi quindi in senato circa il luogo, ove piantare la nuova fabbrica: nè s’accordavano i pareri. Paolo Tiepolo procuratore di san Marco opinava, che lo si erigesse a san Vitale, per darlo poi in custodia ai gesuiti, che di recente erano stati accolti in Venezia : Leonardo Donà, che poscia fu doge, sosteneva, miglior cosa essere e più sollecita e meno dispendiosa il rizzarlo alla Giudecca e 1’ affidarlo ai cappuccini. Prevalse 1’ opinione del Donà, ed il senato ne decretò, addi 8 settembre 1576, l’erezione colà, dove oggidì lo vediamo. Furono deputati alla sorveglianza della fabbrica i due vol. vm. 52