342 LIBRO XXXII, CAPO IX. astenuto dall’ aiutare la Francia. Il trattato fu sottoscritto in Crepi nel Laonese. E con ciò si può dire, che abbiano avuto fine gli avvenimenti dell’anno 1544. Tuttoché varie fossero le opinioni dei politici di Europa circa la sincerità e la durata di questa pace , generalmente per altro la si calcolò di sommo vantaggio a tutti gli stati, secondo anche le viste particolari di ciascheduno. I veneziani vi fecero la migliore figura; perché,come amici e dell’una parte e dell’altra, ne parteciparono alle congratulazioni e all’ allegrezza. Per ordine del senato il fausto avvenimento fu celebrato con solenni feste in tutti i domimi della repubblica. In conseguenza di questa pace conchiusa, la Francia congedò la flotta turca, la quale uscì dal porto di Marsiglia; non si astenne da qualche ruberia passando per le isole d’Ischia e di Lipari ; andò a svernare a Lepanto. CAPO IX. Maneggi per la pace dell’ Austria col sultano : vertenze dei veneziani per V affare di Marano. Per assicurare intieramente la tranquillità dell’ Europa, restava, che si riconciliasse altresì l’arciduca d’Austria, re dei romani, col sultano Solimano II. Perciò egli e l’imperatore, in sul principio del seguente anno 1545, mandarono i loro ambasciatori a Costantinopoli, per trattarvi di pace. Vi s’interpose il bailo della repubblica, ad istanza di quei principi e per ordine del senato : ed il maneggio, per verità, trovò meno ostacoli di quelli, che si credeva, perché nuovi movimenti non preveduti, nella Persia, costrinsero il sultano a porre in marcia verso quella frontiera il maggior nerbo delle sue truppe. I veneziani trassero profitto da questa circostanza per entrare a trattato coll’ arciduca Ferdinando, circa il possesso della fortezza