anno 1529. 105 del regno di Napoli, riducendone 1’ annuo censo alla sola presentazione di un cavallo bianco. Si patteggiò eziandio, perchè alla venuta dell’ imperatore in Italia fosse presa in esame la causa del duca Sforza, e che se dal processo ne risultasse 1’ innocenza, venisse posto nel pacifico possesso del ducato di Milano, e se per lo contrario non la si potesse dimostrare, potesse 1’ imperatore a suo talento disporre di quello stato, senza 1' assenso del papa. Si dichiarò finalmente, che i veneziani potessero aderire ed unirsi a questo trattato, purché acconsentissero di lasciare le città e le terre da loro occupate nella Puglia e nella Romagna, salvo le ragioni dei danni sofferti. Il quale accordo fu pubblicato solennemente ed autenticato con giuramento nella chiesa cattedrale di Barcellona. Passò quindi l’imperatore a maneggiare un secondo trattato in particolare colla Francia. Fu destinata per pigliarne i necessarii concerti la città di Cambrai. Ivi perciò si unirono a congresso Margherita, figlia naturale di Carlo V, e la regina madre reggente della Francia, e v’ intervennero gl’inviati dell’ Inghilterra, del papa e dei principi alleati del re Francesco I. Per lo che; mentre questo principe sollecitava i veneziani a continuare la guerra, promettendo loro, eh’ egli tra non molto sarebbe calato in Italia alla testa di numeroso esercito ; si pubblicava in Cambrai un accordo tra lui e l’imperatore, ove convenivasi di scambievole assenso, che fossero liberati i figliuoli del re Francesco, mediante lo sborso di grossa somma di denaro ; che dai francesi fosse restituito all’ imperatore quanto essi possedevano nel ducalo di Milano, tranne la sola città di Asli ; che si facesse protesta alla repubblica di Venezia per intimarle la restituzione delle città occupate nella Puglia, c nel caso di rifiuto le fosse dichiarata guerra anche dalla Francia; che finalmente s’intendessero compresi in questo trattato i veneziani, purché nel termine di quattro mesi accordassero tutte le loro differenze coll’ imperatore (1). (0 Ambedue questi trattati si possono leggere presso il Lioilard. toin. II.