312 LIBRO XXXI, CAPO XX. » signori veneti Tacendo sapere, gli signori veneti anco non lar- > dando debbano con celerilà la risposta mandare. » Et da Vinetia a Lepanto et nella Morca et in altre terre del » dominio mio con mercadantc che venisse per debia di alcuuo » altro a quello non sia data ripresagli nè datoli molestia. » Et li mercadanti veneti in Bursia overo in altri luoghi vo-» lendo andarsene non havendo licenza dal bailo non se ne possano » andare, et se per caso facessero temerità che senza licentia vo-» lessero andarsene, il subassì al bailo debba far favore et non gli » lasciar partire. » Et i navilii che vengono da Vinetia i marinari suoi nelle » terre del dominio non siano presi in li servitù nè nelle angarie, » ma così come sono venuti con li loro navilii se ne vadano, da » quelli non sia dimandalo curraggio. » Et se da Vinetia alcuni che veneranno a risiedere et siano » accusati o non accusati mentre che veniranno et andaranno fa-» cendo negotii et mercantie et che nelle terre del dominio mio » non si allochino, ma che da recarse ne vadano, da quali non sia » dimandato carazzo. * Et delli venetiani alcuni havendo differenza con alcuni ca-» razzari christiani et facendo lite fanno produr testimonii venc-» tiani et da gli avversarli gli è opposto dicendo esser di bisogno » testimonii del paese et così gli danno molestia non volendo ac-» celiare la testimonianza delli christiani, et essendo così, ma per » causa che tutti i christiani sono d' una generatione di fede, però » ho commandato che se quelli tali havessero con li christiani dif-» ferenza et che avessero bisogno di produr testimonii della genc-» ratione di christiani di qual sorte di christiani che producessero » testimonii secondo l’ordine della severa giustizia del Profeta l’ap-» probation che faranno sia accettata. » Et se de venetiani alcuno mercadaute in le terre dei mio » dominio o per viaggio o per strada o nel casale fosse assaltalo » et che gli fosse tolta la facoltà «veramente in lo assaltamelo lo