566 LIBRO XXX», CAPO XV. in Francia al novello principe minorenne Francesco II, succeduto in quest’anno ad Enrico II, rapilo inaspettatamente da crudele morte, frammezzo alle allegrezze e alle feste del suo sposalizio. INell’occasione infatti delle solennità, che perciò si celebravano, Enrico II, straordinariamente amatore delle lotte dei tornei, secondo 1’ uso di quel secolo, erasi distinto con assai di bravura nei tre giorni, che per ordine suo erano stali consecrati alla rappresentazione di questo spettacolo. Or, volendo rompere un’ ultima lancia col conte di Montgommerì, accadde, che una scheggia della rotta lancia lo colpisse nella visiera, la forasse, e quindi gli penetrasse nella testa. La ferita fu mortale; perché dopo undici giorni vi lasciò la vita. Assunto perciò al trono il fratello Francesco II, il doge Lorenzo Priuli, in nome della repubblica, mandò, per felicitarlo e per assicurarlo della costante amicizia della repubblica, due ambasciatori straordinarii, i quali furono Bernardo Navagero e Nicolò da Ponte. Al defunto doge Lorenzo Priuli successe, addì 1 settembre seguente, il fratello di lui, che aveva nome Gerolamoj cosa veramente maravigliosa in una repubblica libera, che due fratelli si succedessero 1’ uno all’altro; e di cui non erasi avuto esempio che un’altra sola volta, in sul declinare del secolo XV,quando nel i486 al doge Marco Barbarigo n’ era stato surrogato il fratello Agostino : cosa d’ altronde onorevole sommamente e al defunto e al successore, imperciocché conseguenza di singolarissima stima, sino a rendersi meritevoli della piena confidenza di una repubblica, le cui costituzioni abborrivano non solo qualsiasi eredità nelle cariche, ma ben anche qualsiasi stima soverchiamente costante verso una stessa famiglia. Morì, in questo medesimo anno, anche il papa Paolo IV, a cui fu sostituito il cardinale Gian-Angelo de’Medici, che prese il nome di Pio IV. La repubblica mandò al novello pontefice la consueta ambasciata per le congratulazioni e per le attestazioni di obbedienza e di ossequio, siccome a capo visibile della Chiesa. Mandò ella un