ANNO 1524. 63 ) gl’impegni contraili coll’imperatore si riducevano soltanto alla difesa del milanese ; lasciò la fanteria al provveditore veneziano Pietro Pesaro, ed egli con la sua cavalleria passò il fiume. Di poco poi s’inoltrò nel territorio, che n’ é alla sinistra: significò anzi ai generali tedeschi, essere adempiti gli obblighi della repubblica, Jnè poter lui senza nuovi ordini inoltrarsi nelle terre del duca di Savoja. Perciò retrocesse. Gl’ imperiali continuarono ad inseguire i francesi sino alle falde dei monti e tolsero loro le artiglierie e gran parte dei bagagli. Gl’inseguirono anche di là dei monti; inondarono la Provenza e posero campo sotto Marsiglia il giorno 19 agosto 1524. ■ CAPO XX. Il re eli Francia porta la guerra in Lombardia. Ma quanto più era stata vergognosa la sorte delle armi francesi, tanto più ardente si riaccese la rabbia del re Francesco I, il quale risolse di volerne vendicare a qualunque costo l’onore. Perciò raccolse un’ armata di trenlacinque in quarantamila uomini, e la condusse egli stesso a campo tra Marsiglia ed Avignone; assalì gl’imperiali e li costrinse a levare ben tosto l’assedio da Marsiglia ed a darsi frettolosamente alla fuga. Egli, malgrado il disparere de’suoi generali, gl’inseguì sino sul territorio milanese, donde ri- Ìsolse di non volersi partire, finche non lo avesse intieramente ricuperato al suo dominio. Tostochò il senato veneziano ebbe notizia di questi avvenimenti, comandò al duca di Urbino ed al provveditore Pietro Pesaro di ricondurre sul veronese tutte le truppe della repubblica. Vacillò anche il papa per lo timore delle conseguenze che si potevano prevedere da questo ritorno del re francese in Italia, e cercò di stringersi più fortemente in alleanza colla repubblica : ma nel medesimo tempo, a fine di arrestare il torrente, che stava già per