anno 1539. 277 di fare senza disturbi i loro preparativi per la guerra. Fu discusso in senato lungamente, se convenisse proseguire questo incomincia-mento di riconciliazione finché se ne fosse conchiusa un’ intiera pace ; oppure se non si dovesse ad altro pensare che all’ apparecchiarsi a combattere. Varie furono le considerazioni, che nel discutere su questo punto si posero sott’ occhio i senatori. Dicevasi, non essere sicurezza nell’ incaricare un semplice privato alla trattazione di un argomento di sì grande importanza : ed il Gritti infatti non aveva operato, che in qualità di uomo privato, non investito di veruna pubblica o diplomatica rappresentanza. Soggiunge-vasi che l’inviare a Costantinopoli un ambasciatore, sarebbe un mostrarsi troppo ansiosi e bisognosi di ottenere la pace ; sarebbe un dare coraggio ai turchi a proporre condizioni troppo ardite e gravose ; sarebbe inoltre un renderne pereiò più difficile la riuscita. Alla fine, dopo molli e lunghi discorsi, fu deliberalo a pluralità di due soli voti, che si spedirebbe a Costantinopoli un ambasciatore : ed a questo uffizio fu tosto eletto Pietro Zeno. Fu deliberato inoltre ; in vista delle necessarie precauzioni, che per la sicurezza e per lo decoro dell’ ambasciatore si dovevano pigliare col governo ottomano, al ohe non avrebbe potuto bastare il breve intervallo della tregua ; fu deliberalo, dissi, che Lorenzo Gritti ritornasse a Costantinopoli, per annunziare al gran visir il prossimo arrivo del-1’ ambasciatore Zeno, per sollecitare una prolungazione della tregua, e per profittare in somma di tutte le circostanze, che avesse riputato più favorevoli, onde introdurre i preliminari alla conclusione della pace; cosicché lo Zeno al suo arrivo trovasse l’affare avviato vantaggiosamente e disposti gli animi alla finale deliberazione. Gli fu concessa altresì facoltà di valersi a tal uopo dei buoni uffizi, eh’ erasi esibito di fare presso al ministero ottomano 1’ ambasciatore di Francia : acciocché ne fosse più facile la riuscita. 11 quale ambasciatore di Francia aveva bensì esibito la sua mediazione in questo affare, ma non già con animo sincero. Si venne a scoprire di poi, che l’intenzione di lui mirava ad attraversare il