ANNO 1568. 421 sorse, per suggerimento del gesuita Benedetto Palmio, e per la cooperazione di alquante dame veneziane, un altro pio luogo, ove accogliere quelle fanciulle, cui la bellezza e la povertà avrebbero potuto divenire poderoso ostacolo alla onestà. Da principio ne furono raccolte parecchie in una casa presa a pigione nella parrocchia di san Marziale : ma in capo a sedici mesi la cittadinesca pietà, considerandone i sommi vantaggi, si mise a procurarne una più ampia, e commoda stazione. Perciò, raccolta insieme grossa somma di denaro, fu comperato un terreno nell’ isola della Giudecca, e su di esso fu rizzato il conservatorio, che sino al giorno d’ oggi sussiste, con bella e sontuosa chiesa intitolata alla Vergine presentata al Tempio. Nell’ anno 1561, vi entrarono ad abitare la pia casa quaranta zittelle, alla cui solennità fu assistente il patriarca Giovanni Trevisan. La chiesa poi fu consecrata nel 1588, il dì 8 maggio, da Francesco Barbaro arcivescovo di Tiro e patriarca di Aquileja. L’ amministrazione del conservatorio venne affidata a due congregazioni, l’una di nobili dame, 1’ altra di sacerdoti, di nobili e di cittadini. Vent’ anni dopo, cioè nel 1578, ebbe principio la pia casa di santa Maria del soccorso, della cui origine così ci narra il Tentori (1): « Veronica Franco, donna assai rinomata a’suoi tempi » per la rara sua venustà e per la sua non ordinaria letteratura, » volendo dar a Dio un compenso della trascorsa lubrica sua vita, » intraprese nell’ anno 1578 la fondazione di un pio luogo a rico-« vero di quelle femmine, che allacciate dal demonio ne’ sordidi » piaceri del senso, volessero ritirarsi a penitenza. Comunicato il » suo pensier ad alcuni nobili, ed assicurata della lor assistenza e » protezione, prese a pigione una assai capace casa presso la chiesa » de’cherici regolari teatini, ove raccolto buon numero di ravve- • dute traviale, suppliva al loro mantenimento con le sue e con » l’elemosine de’fedeli. Dilatali poscia i caritatevoli oggetti, fu (i) Luog. cit., pag. 363 e seg.