anno 4326. 85 la grandezza de’ Medici, opprimendo i moti, che contra di quella fossero concitali da’sediziosi cittadini, et particolarmente d’ajutare et favorire chiunque dal pontefice fosse posto nella città di Fiorenza per capo di quel governo. » — In conseguenza di questo trattato, il papa ordinò al marchese di Mantova, comandante generale delle truppe della Chiesa, di portarsi nel parmegiano ; ripigliò l'interrotto maneggio cogli svizzeri, per avere genti al suo soldo. I veneziani per la loro parte risolsero di accrescere il proprio esercito sino a diecimila fanti e di aggiungervi molti squadroni di cavalleria leggiera, di cui fecero leva nella Dalmazia. Anche le disposizioni del re d’Inghilterra davano grande coraggio a questi nuovi confederati ; perciocché era riuscito in bene il disegno di provocare Enrico Vili a rivalità contro Carlo V. La quale rivalità lo portava a mostrare grande rammarico della prigionia del re Francesco I ed a dichiararsi disposto a procurare la liberazione e di lui e degli stati d’Italia dal giogo, che minacciavali. CAPO XXVI. Liberazione del re di Francia. In queste incertezze venne a compiersi l’anno 1523. Coll’incominciare del seguente cangiarono di aspetto gli affari. Francesco I ricuperò la sua libertà in vigore di un trattato, che fu sottoscritto in Madrid il giorno 14 gennaro 1526. Egli in prezzo della sua libertà donava a Carlo V la Borgogna, e rinunziava ai suoi diritti sopra il regno di Napoli ed il ducato di Milano; acconsentiva, che di questo fosse investito il duca Carlo contestabile di Borbone, e dava per ostaggi dell’ adempimento di questi patti i suoi due figliuoli nelle mani dell’ imperatore. La pubblicazione di questo trattato fece stupire tutta l’Europa, ma particolarmente il papa e i veneziani ; perciocché la reggente