ioa Fruii. (E’ panni un vaglio galantuomo costui. Ma le son parole, vedremo poi a’ fatti .. .) Vagì. Nè anche vo’ che tu creda, che per esser cosa fatta in fretta, quasi sciamannata ed esser continuo alle mani co’ forastieri, i’ mi ribelli alla tua autorità. No, maestro. Fruii. (Non ha più dubbio: è un galantuomo). Vagì. Anzi farò di venirti dietro più che mi fia possibile, e manderò nella vagliatura, quello che e tu nella crusca. E se, per quanto sta in me, sarà fiore nella sostanza, si farò che sia fiore anche nella scorza, e sia scorza almeno italiana, e non francese, inglese od altra. Di tanto sta pur sicuro. Fruii. Qua un abbraccio. Or ti conosco per mio fratello, poiché dianzi io pensava altro di le. Va pur che Iddio t’ aiuti e cominci con buon augurio ad agitarti il Vagliatore. Vagl. Accetto 1’ augurio e dirò a te e agli altri miei: o gentili, non fate, prego, come il cavallo che dà de'” calci al Vaglio, poiché e’ ne ha mangiato la biada.