298	LIBRO XXXI, CAPO XIX.
    Durante la guerra di Cipro e dopo la presa di Nicosia, cioè nel 1370, fu dal senato spedito a Costantinopoli Giacomo Ragazzoni per trattare la restituzione dei prigionieri, a cui i Dieci aggiunsero commissioni scerete da portare al bailo, affinchè presentandosi il caso potesse aprir pratiche di componimento (1), e dallo stesso Consiglio dei Dieci con giunta, fu tre anni dopo trattata e conchiusa la pace con Selim gran Signore, a cui fu ceduta l’isola di Cipro (2).
    Dal sin qui detto si vede, che l’accordo con Solimano II, nel 1540, non era il primo e neppure fu l’ultimo che fosse stato conchiuso per 1’ autorità del Consiglio dei Dieci ; che questa autorità non era arbitrio o abuso, ma potere delegatogli dallo stesso gran Consiglio ; che in Venezia, anziché scandalizzarsi di queste deliberazioni, come fa il Darù, erano avute per buone e valide ; e finalmente, che questa magistratura dei Dieci non era in queste circostanze composta di dieci persone, come sembra credere o voler far credere lo storico franeese, ma di circa sessanta, scelte tra i principali uffizi della repubblica : trentuna di esse, cioè il doge, i sei consiglieri, i dieci e i quindici della giunta, avevano voto deliberativo, le altre solamente il consultivo ; ma tre di loro (giacché io penso, che in casi di tanta urgenza tutti gli avogadori vi si trovassero ) incaricali di tutelare gl' interessi del comune, avevano facoltà di interrompere ogni risoluzione quando la credessero contraria al pubblico interesse.
     Ma per dire qualche cosa in particolare di questo trattato, bisogna sapere, che appena in Venezia si ebbe subodorata l’inclinazione, che poteva avere il divano per la pace, il consiglio dei dieci, s’intende sempre colla giunta, mandò a fare le prime tentazioni Lorenzo Grilli (3), figliuolo naturale del doge, che recavasi a Costantinopoli col pretesto di ricuperare certe mercanzie già
   (i) Paruta Guerra di Cipro, lib. II ; lo stesso Darù, iib. XXV11, aura. IX.
(a) Panila, lili. III.	(3) Partila, Stor venez, Iib. IX, pag. G91).