402 LIBRO XI., CAPO XLIU. vascelli turchi accorrono per liberarla, ed egli per salvare se stesso e il suo legno, la disarma e 1’ abbandona. Poi, proseguendo il viaggio, per raggiungere la sua squadra, appende lenzuoli ed altri pezzi di tela ai fusti rimasti degli alberi, acciocché gli servano di vele. I suoi Io credevano perito : (piindi al vederlo ricomparire ammainarono le vele per aspettarlo, e lo accolsero con sommo giubilo, esaltandone il valore ed encomiandone il merito. Non fu questa pei veneziani una vittoria ; tuttavia se ne festeggiò in Venezia con solenne Tc Deum 1’ avvenimento, perchè se ne riputava compensato il danno dalla celebrità del cimento, non essendosi mai combattuto con minori forze e con maggiore coraggio. I valorosi combattenti furono regalati dal senato con ricchi premii ed animali con distinte lettere di encomio. Amurat pascià crasi ritirato sulla costa di Natòlia, presso le rovine di Troja, più contento d’ essere uscito dai castelli, che afflitto del danno, il quale poi non era stato sì grave. Fu costretto per altro a trattenersi un mese a Metelino per ristorare i legni e rimetterli in istato di comparire di bel nuovo al combattimento. Intanto il sultano gli mandò in regalo, per la prosperità dell’ evento, la veste e la sciabla. Finalmente lasciò Metelino e si pose alla vela, con ses-santaquattro galere, sei maone e quarantaquattro navi, oltre a cinquanta galeotte ed altri navigli minori: saccheggiò in passando l’isola di Tine; ma poi s’incontrò ben presto nella flotta veneziana comandata dal Mocenigo. Questi appena vide le navi turche si dispose in ordine di battaglia r ma nel momento d’incominciare il combattimento, Amurat prese la fuga a gonfie vele e si ritirò a Melelino: otto vascelli di lui rimasero dispersi, uno dei quali fu predato presso a Ccrigo dalle galere di Malia, che venivano ad unirsi a quelle della * repubblica. La flotta turca andava a portare soccorsi alla Canea : perciò 1 ammiraglio Amurat, sottrattosi dal pericolo di una sconfitta, si diresse a quella volta. E per compiere con minor rischio la sua missione, lasciò a Foschia i vasselli grossi, e con sole trenta galere le