6 LIBRO XXXVII, CAPO I. Toledo, di don Pietro Giron duca di Ossuna e di don Alfonso della Queva marchese di Bedmar. Era quest’ ultimo come il centro da cui partivano tulle le fila della tenebrosa orditura, la quale in fine doveva ridursi ad incenerire in un solo e medesimo giorno 1’ arsenale di Venezia ed il palazzo ducale, a far macello di tutti i nobili veneziani, ad usurpare il dominio della città. E nel mentre queste cose dovevansi compiere in Venezia, il duca di Ossuna sarebhesi occupato a scorrere con una flotta le coste della Dalmazia e del Friuli ed a mettervi ogni cosa a ferro e a fuoco: ed intanto il governatore di Milano, sarebbe penetrato con un esercito nella Lombardia veneziana e ne avrebbe occupato tutte le città e le castella. Erano difficili a rappresentarsi le parti dei due aggressori di terra e di mare; ma più difficile di lunga mano eli’era l’impresa del marchese di Bedmar, acciocché il colpo non andasse fallito, sotto cui Venezia avesse dovuto soccombere. Egli tuttavolta non se ne sgomentò. Intraprendente com’ era ed audace, pose il principale suo studio nell’ indagare nascosta-mente, se vi fossero alcuni in città, i quali per qual si fosse motivo avessero avversione od almeno sentimenti di scontentezza verso il governo della repubblica ; e trovali che n’ ebbe, adoperossi a tut-t’uomo per soffiar loro nel petto progetti di ribellione ; e que’ che poteva ridurre al suo partito metteva subito in opera per formarsi nuovi proseliti; e que’che trovava indocili alle sue insinuazioni adoperavasi a porli in mala vista del governo per mezzo di calunnie e di accuse. Procurò d’introdurre anche tra le milizie alcuni da lui guadagnali, e moltiplicò vie più in questa guisa i cooperatori della sua iniquità. Per meglio conseguire il suo fine, trasse da Napoli persone fide ed audaci, le quali avessero a maneggiare a tempo opportuno, come altrettante molle, tutte le braccia, di cui s' era egli assicurato in Venezia. Lo storico Ballista Nani, scrittore contemporanco, ci espone di questa trama le più essenziali circostanze,