284 libro xl, capo xi. Negroponte. Al primo suo giungere, Beclnr-pascià si diresse con tutti i suoi legni a Volo, per ivi caricare di biscotto. Il Grimani lo insegui e gli predò tre saiche. Egli fece vela verso Scio : ed il Grimani gli andò dietro, lo raggiunse mentr’ entrava in quel porto, e lo incalzò a cannonate. Bechir-pascià non trovò altro mezzo a salvarsi, che calare gli alberi delle sue galere e nascondersi dietro i moli che proteggono l’imboccatura di quel porto. La città, tutta in ¡scompiglio per timore di gravi danni, che le potessero intervenire, vuotossi di abitatori, che andarono a cercare asilo sulle montagne : ma il Grimani, non volendo intraprendere 1’ assedio di una città ben munita da forti e da guarnigione, si contentò di porsi alla custodia della rada. Il comandante mussulmano disarmò alquante delle sue galere e con quaranta delle più leggiere fuggi di notte e si ricoverò a Metelino, per unirsi ad altre diciolto, eh’ erano colà, e proteggere il trasporto di cinquemila soldati, che stavano a Cisme. Ma i veneziani non gli e lo permisero, perchè postisi ben tosto all’ assalto di questo forte, gli predarono venticinque saiche, le quali portavano grani ed altre pro-vigioni per Canea : vi trovarono altresì caricati su di esse trenta cannoni di vario calibro e trenta insegne malitari. E con queste ed altre simili mosse il Grimani continuò a molestare sino alla fine di giugno le armate turche. Alla fine Bechir pascià, pieno d’ira e di vergogna per tanti insulti sofferti, deliberò di presentare battaglia alla flotta veneziana. Il Grimani gli si mostrò prontissimo ad accettarla. Egli allora, intimorito da tanto coraggio, fece una scarica, voltò bordo e fuggì : nella quale manovra perde altre quattro saiche cariche di grano, e ritornò a Metelino, donde, levatosi a notte oscura, appena trovato il Tenedo, radendo il lido, andò a Malvasia. Ivi trovò che le milizie da lui lasciate nel Negroponte erano in parte disertate per tedio, in parte estinte per peste. Passò alla Canea e vi portò alquante provvigioni e mille cinquecento soldati. Le divisioni della flotta veneziana, come ho detto di sopra, bloccavano tutti i porti dove i turchi avevano magazzini o preparavano imbarchi. E intanto Giambattista Grimani colla squadra più grossa