LIBRO XXXVIII. Dalla congiura degli spagnuoh sino alla peste del 1630. CAPO 1. Affari della Valtellina. Col dissipamento della funesta congiura e coll’ allontanamento dei primarii promotori di essa era da sperarsi, che 1’ Italia generalmente c la repubblica di Venezia in particolare avessero a godere pace e tranquillità. Eppure non per anco s’ erano ridotte a un fine le inimicizie, ned era estirpato il germe delle inquietudini. Una sola parte di queste proveniva da semplici personalità ; e queste bensì s’erano tolte di mezzo : ma poiché la maggior parte n’ era inseparabile dall’ indole degli affari e degli uomini di quel tempo, perciò v’ era sempre luogo a temere. La repubblica di Venezia, ferma nei suoi principii di fare ogni sforzo, ogni sacrifizio, per conservare intatta la sua indipendenza ; il duca di Savoja in continue contestazioni contro la Spagna; il papa geloso per 1’ ingrandimento delle sue temporali giurisdizioni ; 1’ influenza dell’imperatore da una parte, del re di Francia dall’altra; successioni contrastate, che tenevano in moto gl’ interessi particolari di chi vi aveva pretensioni ; erano questi gli elementi, che lavoravano, talvolta in palese, e per lo più occultamente, gli avvenimenti della nostra penisola. Quasi tutti i personaggi, che figuravano in questo tempo sul gran teatro del mondo politico, spiegavano nel loro contegno,