ANNO 1630. 191 la quale dichiarazione fece nascere il sospetto, che quei panni fossero provenienti da Manlova, e che per via clandestina fossero usciti dalla contumacia di san Clemente. Non si badò in sulle prime da quale cagione potesse derivare in quella contrada si straordinaria mortalità ; tuttoché la si vedesse sempre più dilatare moltiplicando le vittime. Vegliava intanto il governo ed ordinava ai suoi medici più diligente investigazione sulla natura del morbo ; perciò tre medici di sanità, Emilio Parisano, Giuseppe de Aromalarj e Giambattista Fuoli tennero consulto coll’oltua-genario medico Morafmi, eh’ erasi trovato nella peste del 1576. Checché ne dicessero, sempre più manifestavasi il morbo nell’indole sua e propaga vasi con imponente rapidità. Non era più a dubitarne: il magistrato di sanità decretò, che tutti gli ammalati del circondario di sant’Agnese fossero condotti colle loro robe ai lazzaretti, e che ne fossero sequestrate le case. Ma troppo tardi: il contagio erasi ormai comunicato anche ad altre contrade. Eppure, quanto più dilatavasì il contagio, tanto più i medici ostinavansi con inutili sillogismi a contendere tra loro e con la lingua e con la penna, se quella fosse o no vera peste. E intanto nell’ agosto cresceva il numero degl' infetti, alcuni dei quali, in cui il morbo agiva con tremenda potenza, cadevano estinti di morte repentina, sicché, per evitare ogni scompiglio, fu ordinato che il trasporto ai lazzaretti si facesse di notte. E intanto con più energiche deliberazioni il senato, nel dì 20 agosto decretava che un congresso di ventisei medici si tenesse nel convento dei Erari, luogo solito delle sedute accademiche,e che là, uditele disposizioni del medico Fuoli, del priore del Lazzaretto e del chirurgo del magistrato, si deliberasse con definitivo giudizio intorno ad argomento di sì grave importanza. Diceva il decreto : « L’intentione » publica et del Magistrato Eccellentissimo di Sanità è, che nella » redulione, che si é ordinata delli eccellentissimi medici, sia tra loro » discusso et trattato intorno all’ infermità di quelle persone, che si » trovano nel Lazzaretto vecchio, cavate dalla contrà di sant’Agnese » di questa città le settimane passale, per sapere, col fondamento