330 Limio xl, cAro xxiv. D’altronde, il senato, appunto perchè si accorgeva, essere queste le intenzioni del ministero turco, adoperavasi a raddoppiare la propria attivila, affinchè con quella stessa precauzione, con cui volevano i turchi vincere la repubblica, fossero vinti eglino stessi. Fu proposto perciò, che con estremo colpo di audacia, il comandante Jacopo Riva con trenta navi di prodi combattenti entrasse nel canale dei castelli e penetrando sino a Costantinopoli, minacciasse la città col cannone, la molestasse con bombe, cercasse di appiccarvi il fuoco all’ arsenale e d’incendiarne l’intiera flotta nel porto. Era ardito il progetto, ma que’ che speravano nel coraggio del Riva e nel valore delle sue genti non furono tardi ad approvarlo. Parlò per sostenerne il piano Jacopo Badoaro ; e diceva — « Saper molto » bene, niuna cosa essere più facile, quando gli affari prosperamente » succedono, che dar consiglio; niuna più ardua, che risolvere tra » le difficoltà ed i pericoli : versarsi tra dubbi della propria salute e » ne’ parosismi letali della libertà e del comando. Sotto la spada poli tersi perire con gloria, ma essere troppo miserabile e troppo inde-» gna la sorte di perdersi consumando le forze. Mentre le guerre » di Europa usurpano il valore ed il sangue di tante milizie, ren-» dersi alla repubblica impossibile ammassare esercito poderoso: poi » raccolto, in paese così lontano inviarlo, ed anche inviato conser-» vario in vigore pari all’ impresa e al bisogno. Per questi non poli tersi proporre che si assediino piazze, che si acquistino i regni, » nè che in Candia si discaccino i turchi ; ma doversi solo additare » la via del mare altrettanto breve, che aperta. Penetrarsi per essa » nelle viscere e nel cuore dell’ impero turco, vasto nella circonfe-» renza, sicuro e forte ai confini, ma debole nel suo centro e nelle » parti vitali più esposto. Qual impedimento di grazia frapporsi, che » a vele piene giungere non si possa a Costantinopoli ? Forse i due » castelli? Ma questi, piccoli di giro, benché forniti di artiglierie, » col favore del vento in canale assai largo trapassarsi in pochi moli menti. Prevalere il corso de legni alla forza immobile delle mu-» raglio. Mancar forse invenzioni per schermirsi dai loro colpi?