jumo 1668. 489 Bensì in mare la flotta veneziana ebbe vantaggi sulla ottomana. Il capitano generale aveva avuto avviso, che il visir progettava qualche tentativo sull’ isola di Standia : uscì perciò con venti galere in cerca del nemico, e trovatolo lo assaltò con un combattimento notturno, tanto più spaventoso quanto più con impeto furono abbordati tutti i bastimenti: cinque ne furono presi, gli altri dispersi. Francesco Morosini ritornò a Candia con alcune centinaja di prigionieri ed un migliajo di schiavi cristiani liberati dalle catene. Qualche caso di peste accadde, dopo questo conflitto, nell’armata veneziana : conseguenza fuor di dubbio della comunicazione coi turchi, che n erano infetti. Perciò fu d’uopo, a preservamelo della città dal minacciante flagello, impedire ogni comunicazione Ira questa e l’armata. Intanto l’esercito dei turchi veniva rinforzato da poderosi sussidii,che giungevano ad ingrossarlo; ora di qualche migliaja di egiziani, ora di più centinaja di volontarii venuti da Costantinopoli, ed altra volta di un migliajo di spalli. E per accrescerne il vigore, il capitan pascià entrò nel porto di Canea con venticinque vascelli e con mila cinquecento giannizzeri, ai quali ne vennero dielro poco dopo altri mila ottocento. I veneziani invece, in tutto questo inverno, non ricevettero nessun soccorso considerevole: anzi il duca di Savoja aveva stabilito di richiamare i due reggimenti, che vi aveva mandato: ma il papa, che allora appunto aveva loro spedilo un corpo di cinquecento uomini, lo indusse con eloquenti maniere a mutar pensiero, mostrandogli che sarebbegli riuscito di grande vergogna il sollrarre in mezzo alla durezza di quel frangente anche quel mediocre soccorso. Tutlavolta non si lasciò persuadere a lasciarvi il suo generale Villa : irremovibilmente lo richiamò. La repubblica sostituì a lui perciò nel comando delle truppe di terra Alessandro Dupues, marchese di sant Andrea, luogotenente delle armi del re di Francia. E fu questa scelta un bel tratto della politica veneziana, a fine di condurre il re Luigi XIV negl’ interessi della difesa di Candia: siccome appunto ve 1 condusse, e concedendo qualche sussidio in denari e permettendo che ne’suoi stati si facessero reclute. vol. x. 62