\nno 1651. 347 loro armata : ed egli poscia co! resto della sua (lotta si mise alla vela per dare la caccia ai bastimenti dei turchi e metterne a contribuzione le isole. Ad onta di queste precauzioni del Mocenigo, l’ammiraglio turco tentò uno strattagemma per portare soccorsi alla Canea; e vi riusci. Fece disalberare quaranta galere, per non essere riconosciute: quindi partì da Rodi, si diresse alla volta di Scarpanto, d’onde si spinse verso la Canea. Ivi sbarcò genti e denaro : ma il denaro in così piccola quantità, proporzionatamente al bisogno, che di diciotto paghe di cui andavano creditori i soldati, non bastò a soddisfarne che tre. Passò di poi per Malvasia donde mandò a Rodi il suo figliuolo a far nuova leva di gente. E vi potè reclutare tre mila uomini. Ma di qua non ebbe più il coraggio di ritornare alla Canea, essendosi accorto, che il Mocenigo aspettavalo a san Teodoro : contentossi pertanto di ritornarsene invece a Rodi. CAPO XXXII. Imprese di Leonardo Foscolo, sottentrato nel comando generale della flotta. Poi recossi il Mocenigo alla Standia per fornire di pane l’armata. Ivi trovò Leonardo Foscolo destinatogli dal senato per successore nel comando generale della flotta. Ned era già effetto di malcontento, che gli fosse sostituito così all’ impensata un successore : lo comandavano le leggi, le quali non lasciavano troppo a lungo un cittadino nell’ esercizio di un medesimo incarico. Il Mocenigo aveva esercitato per molti anni consecutivi la carica di capitan generale, contro l’uso della repubblica, la quale ne limitava ad un solo anno l’esercizio. Ma il suo valore e le sue molte vittorie avevano indotto il senato a conservarlo nella continuazione del suo impiego. Per timore d’ altronde di violare con troppo pericolo le leggi, riputò saggia deliberazione il sacrificare adesso al dovere il vantaggio, che ottenevasi dal lasciare