anno 1626. 155 Venezia, a cui slava sempre a cuore la tranquillila dell’llalia, massime trattandosi di uno stalo così vicino ai domimi di lei, prese parte a quesla controversia ; anzi vi figurò in principalità. Morto infatti nel 1612 il duca Francesco IV Gonzaga senza lasciar altra prole, che una fanciulla, erano insorte le questioni, di cui ho parlalo altre volle, tra i fratelli del defunto, ed il duca di Savoja, che accampava diritti su quella sovranità. 1 due fratelli adunque Ferdinando, già cardinale, e Vincenzo II erano successivamente sottentrali in luogo di Francesco IV ; ma la sregolatezza della loro vita li condusse a morte innanzi tempo, sicché nel 1626 quel principato era rimasto esposto a luttuose contese tra i molli principi, che pretendevano avervi diritto. Non eravi dubbio, che, secondo la legge salica, esso dovesse passare a Carlo Gonzaga duca di llethel, figliuolo di Luigi Gonzaga duca di Nevers, assai famoso nel mestiere delle armi, particolarmente sotto Arrigo IV re di Francia, gran zio paterno degii ultimi tre duchi. Ma poiché a cagione del Monferrato, di cui s’ erano manienuli i Gonzaga nel possesso sino dall' anno 1530, la casa di Savoja non ne aveva mai ceduto le sue ragioni ; perciò il duca Carlo Emmanuele, sempre attentissimo ad ingrandire i suoi domimi, credè venuta almeno adesso la favorevole occasione per far rivivere e valere i suoi diritti. I deboli siali hanno bisogno della proiezione dei più polenti: perciò anche i due pretendenti, cioè il duca di Nevers e il duca di Savoja, cercarono un appoggio alle loro ragioni presso la corte di Spagna, sì perchè in questo tempo era essa la più autorevole in lutti gli affari dell' Italia, e sì perchè polevasi conghietturare, che con tanta forza in Italia avesse voluto farsene padrona ed incorporare quello stato ai suoi possedimenti di Milano. Il duca di Nevers lavorava per l’intiero della sovranità ; quello di Savoja per la sola porzione del Monferrato. Su queste fondate conghiet-ture, circa le intenzioni della Spagna, vegliavano attentamente le potenze italiane: ma più d’ ogni altra la repubblica di Venezia. Perciò, prima ancora che morisse il duca Vincenzo II,