r i5 effetti soprannarrati dell’ ccclissi del quindici maggio. XXV11I. II CARTELLI E LE INSEGNE DELLE BOTTEGHE, E quaìch’ ALTRA COSA. ( Imitazione ). Ogni cosa ha in terra confini. Hanno confini le città, le provincie ed i regni, ne hanno le case, gli orti, gli uffizii: il mio confine a levante con un fabbro ferraio e un magnano, a mezzodì con un sonatore di clarinetto e di tromba ec. ec; mezzanotte è il confine di tutti o quasi tutti gli spettacoli, e le conversazioni, poiché la Fenice per esempio e certe conversazioni danzanti hanno confini ancora più larghi; tre ore sono il confine naturale del passeggio meridiano della domenica: la cosa è s» vera che a quattr’ore non vi trovate più anima nata, s’intende quelle anime nate che pranzano. Tutto ciò che non ha limite o confine tende a invadere ad innondare come la nostra laguna, che ne’grandi scilocchi vi giunge da un tratto all’altro sui gradini della vostra scala, c fino nelle panchette del teatro di san Benedetto, poiché questo caso i’è dato. Pura storia.'