il88 LIBRO XL, CAPO LXUI. stavano vicinissimi alla piazza, ned erano per anco divenuti padroni di verun forte : e fu soltanto alla fine del quinto mese, che le loro mine avevano cagionato tali sconnessure in un rivellino, che non era più possibile agli assediati il pontinuarne la difesa : e già dispone-vansi gli assalitori ad entrare nel fosso. Ma il dì 9 settembre il capitano generale ordinò una impetuosissima sortila di quattro corpi di truppe, 1’ uno d italiani, 1' altro di francesi, il terzo di tedeschi, il quarto di milizie del luogo. Egli dall’ alto del bastione, esposto a tutti i fuochi del nemico, stava osservando le mosse dei suoi, nel mentre che il marchese Villa ne dirigeva nel fosso gli assalti più da vicino. Questi prodi combattenti costrinsero i turchi a sloggiare dai loro ridotti, ne atterrarono le opere, ne strapparono le bandiere : ina ritiratisi appena, perchè non era possibile tenersi in possesso di quel posto, i turchi vi rientrarono con furore a ristabilirvi le insegne. In quell’ istante scoppiarono sotto i loro piedi tre mine, una delle quali era carica di settanta barili di polvere: squarciarono la terra a guisa di profonda voragine in un’ ampia superficie : lanciarono in aria col terreno, coi sassi, colle macerie una quantità non numerevole di uomini, chi vivi, chi sbranati e chi mezzo bruciati. In somma, gli stessi turchi confessavano, che nello scoppio di tante mine oltre » dodici mila dei loro, vi erano rimasti sotterrati (1). Le piogge, che in quest’ anno cadevano abbondantissime, allagavano gli scavi e le tagliate ed impedivano agli assediati egualmente che agli assediami la continuazione di questa guerra sotterranea : e fu questa la cagione, per cui dovettero i turchi ritirarsi alquanto dal-l’assedio; la quale ritirata porse ai nostri l’opportunità di risarcire i danni delle fortificazioni. Tuttavia non passava giorno, in cui non avvenisse qualche combattimento: non però di grande rilievo. E intanto le galere veneziane impedivano lutti i convogli, che andavano alla Canea ; ma il più importante, cioè, assistenza di provisioni e di genti, mancava inCandia,e in vano la si sperò in tutto il corso dell inverno. (i) Storia dell% assedio di Candia di Filiberto Jarry.