ANNO 1618. 19 * Ser.”1' Signoria Patroni Colendissimi. » Io aspettavo almanco hoggi la risposta, o risolutione della • Ser.” V. intorno alli particolari che rappresentai venerdì passato, • e non vedendo in sin adesso cosa alcuna resto con la mortifica-» tione che richiede la qualità della materia ; ma con ferma spe- • ranza di veder il frullo della gran prudentia, e benignità della » Ser.* V. in occasione di cosi precisa necessità, et imminente peri- > colo; però supplico riverentemente la Ser.14 V. a restar servita di • provedere presentemente alla sicurezza della persona e casa mia, • e poi potrà V. Ser.*4 risolversi sopra le altre mie considerationi » sudelte, quando più sarà servita; etnonvo in persona a far rive- • rentia a V. Ser.14 et insieme questa supplicai.“', per non infastidi-» re; ma quando fusse necessario anderei subilo una e molte volle, » come è il debito mio, e frattanto resto con molta speranza di • vedere l’effetto della gran bontà, et benignila della Ser.1“ V. alla » quale m’inchino con ogni riverentia augurandoli ogni prosperità. » Di casa 27 maggio 1618. » Devot.m° Serv." di V. Ser.u » E1 marqs. de Bedmar. »Leila la lettera disse l’ill."0 Signor Cons.re Dandolo V. Dose: » S’ ha inteso, et vi sveranno questi signori la conveniente consi-» deratione. » Soggionse il Secretario: — Supplica il sig. Amb.r la Ser.11V. » come ha inteso, perchè il pericolo è iminente, in questi due o • tre giorni può occorrer qualche male : questa mattina sono pas- • sali in una barca soldati d’ avanti la casa ; come vedono l’arma, » eh’è di fuori, cridano con voci scandalose, si fermano, et nè può » succeder qualche inconveniente; si supplica, et prega di presta » provisione ; perchè resti custodita, e difesa la ca'sa da ogni pe-» ricolo, che si vede soprastante.— Et parli. Poco dopo ritornò il