400 LIBRO XL, C*PO XL1II. inutile digressione, si riassuma il filo degli avvenimenti militari di questa età. CAPO XLII I. Movimenti utilitari d'ambe le armate. AH'incominciare della primavera dell'anno 1654 ricominciarono le ostililà. Lorenzo Dolfin, generale nella Dalmazia, si accinse all’ espugnazione del castello di Clin, situato su di una rupe, tra i due fiumi Chcrca e Botisniza. I turchi erano stati in tempo di presidiarlo; cosicché l’impresa riuscì di nessun effetto : anzi per la poca conoscenza, che i nostri avevano di quei luoghi, furono messi in rotta : ne furono uccisi moltissimi, cinquecento ne rimasero prigionieri : vent’ otto insegne, le armi e i bagagli caddero in potere dei nemici. I turchi, tagliate le teste ai cadaveri ed empiutele di paglia, le mandarono coi prigionieri a Costantinopoli. E quanto alle forze marittime, mentre Leonardo Mocenigo stava [ter assumere il comando della flotta nell' Arcipelago e prima che vi arrivasse, Giovanni Dolfin si portò ai Dardanelli con una squadra di sedici vascelli, due galeazze ed otto galere. Ivi accadde notabile scontro coi turchi. Della flotta di questi aveva assunto il comando il nuovo ammiraglio Amurat, pascià di Buda, il quale aveva ricevuto ordine dal giovine sultano di sforzare, sotto pena della vita, il passaggio dello Stretto. Egli vi si presentò il dì 16 luglio alla testa di settantacinque legni tra galere e vascelli : di qua dello Stretto lo aspettavano per unirglisi trentadue legni barbareschi. La superiorità del nemico era considerevole : tuttavolla il Dolfin non ebbe riguardo ad appigliarsi al progetto pericoloso di porsi tra due fuochi : perciò diede ordine ai suoi di stare all’erta, acciocché quando fosse passata una metà dell’armata nemica, al segnale eh’ egli darebbe, tagliassero le gomene e piombassero tutti sopra di quella a favore di vento e di marea. Ma il comando fu mal eseguito : imperciocché dodici