anno 1647. 283 storici nostri ci fu trasmessa. « Il capudan-pascià, die5 egli, uscì con » tutta 1’ armata, li 17 della luna di ziligè e si avviò verso le coste » di More, ed essendo a vista di Egribòs (Negroponte ) ed avendo » scoperto un vascello nemico lo ravviluppò da ogni banda ; ma nel » punto che i munsulmani erano per impadronirsene, Dio permise » ch’egli patisse il martirio, essendo stato lì ucciso da una palla » d’archibuso. La sua morte disordinò l’armala e gl’ infedeli colsero » il destro per scappare di mano dai valorosi munsulmani ; ma non » sarebbe loro riuscito senza questo accidente. » La notizia del maraviglioso avvenimento produsse, com’ era ben naturale, differenti effetti in Costantinopoli ed in Venezia. In Costantinopoli il sultano Ibraim non poteva persuadersi, come un solo vascello avesse potuto resistere a quarantacinque galere. Egli all’udire, che molle di queste erano state distrutte, che tutte le altre n’ erano rimaste m'alconcie, eh’ erano periti mille cinquecento uomini, montò sulle furie così impetuosamente, che attribuendone tutta la colpa al capitan pascià Bechir, nè su di lui, eh’ era morto, potendo ricattarsene, sfogò la sua rabbia sugl’ innocenti eredi di esso confiscando loro tutti i beni, calcolati in quattrocento mila reali. In Venezia invece, quanto fu dolorosa la perdita del magnanimo comandante Tommaso Morosini, altrettanto fu di allegrezza il frutto di sì eroico valore. Al Morosini furono ordinati a pubbliche spese solenni funerali : ai superstiti vincitori furono inviate onorevoli congratulazioni del senato e larghi premii a rimunerarne il valore. Questo felicissimo evento fu preludio di altri ancora. Da Costantinopoli era stato mandato in Candia un nuovo comandante in sostituzione al defunto Bechir-pascià. Anche costui nominavasi Bechir. Sollecitamente aveva egli radunato a Negroponte cinquanta galere e dodici vascelli barbareschi. Giambattista Grimani pensò, che meglio non potrebbe nuocere ai turchi, quanto coll’ impedir loro i soccorsi militari e le vettovaglie. Perciò divise in molte squadre la sua flotta, ed assegnò a ciascuna i posti opportuni. Egli poscia con ventiquattro galere, quattordici vascelli e tre galeazze s’ avviò alla volta del