7 2 d’una delle belle notti passate. Ora immaginatevi una fresca e gentile rossina, una vivace leggiadra brunetta : Flora e Diana, se mi si pus sa in questi tempi di romanticherie la figura ma non quella Diana selvaggia che mutava i cerbii i garzoni, sì quella diva raggiante eli attendeva nella sua sfera il vezzoso Endimioni ed ora aveva mutato 1’ arco nella paziente leu za e nell’ amo : tali erano le due belle. Chi I avesse in su quell’ ora e con quel mistero vedi; te là sull’aperto uscio della lor riva, sì avrebt creduto non elle ad altro veramente attendesse ro, e aspettassero forse qualche gondoletta fui tiva, alcun battelletto solitario e leggiero. Ma e! le non desideravano, non aspettavano alcuno le volevano trovarsi sole co’ lor crudi pensieri nulla più anzi temevano che l’accostarsi di qual che prora indiscreta che lor turbasse osconvol gesse le onde; poiché non volevan pescare ne' torbido, sì volevan sapere in quant’acqua pescassero. E conosco più d’un Girolamo, più d’uc^ Domenico, che avrebbero voluto esser di sottc a quelle onde avventurose e volontieri si sarebbero tratti su per quegli ami ¡ ma elle desideravano pescar altra cosa, nè di Giroiumi o Dome-nichi si curavano. Ma, pian piano, o bella rossa, bella brunetta : ve’ che si pigliano anche dei rombi; pescando si pigliano gamberi e granchi,