i37 la voce; era il’uopo in comma, era forza arrestarsi, sottostare al balzello: cos'i d’ animo deliberato, sì di lingua spedita, sì d’impavida fronte, e specialmente sì forte nell’ abaco e nello sconto quando dava moneta, era la mia Teresa 1 Qual uomo portò mai più degnamente il cappello. E quantunque ella vivesse sulla pubblica piazza e della pubblica piazza, in mezzo a tanti umori e costumi diversi, chi mai può vantarsi d’aver visto sott’all’ala di quel cappello uno sguardo men che innocente ? Chi potè mirar quella fronte, quegli occhi nottolini, quelle brune sue gote, quell’ onesta persona in ogni sua parte e non accorre nel seno i più morali e più casti pensieri? Ella, come disse il poeta, Fuggi gli abiti molli e i luoghi chiusi, Che ne’campi onestate anco si serba; e così si serba anche in piazza a s. Marco. Nè si dica della sua gioventù: Teresa fu d’una certa età tutto il suo tempo; come il mascherone del traghetto di s. Vitale, la vidi sempre di quella bellezza, di quel colore, e soprattutto di quella grazia. La calunnia che tutto manomette ed offusca, si tace sulla sua tomba: una sola è la voce del pubblico. Teresa fu esemplar di saggezza, e a lei dinanzi tutto il mondo diveniva ritenuto e modesto.