320 LIBRO XL, CAPO XX. ogni riguardo, gli ammutinali si lanciarono rabbiosamente su quei deputati e li fecero a pezzi; e già stavano per passare a più gravi misfatti, quando raccoltisi alla meglio sei mila gianizzeri, furono costretti a cedere. Imperciocché i gianizzeri, occupali i migliori posti, ed avanzandosi in buon ordine militare, gl’ investirono vigorosamente, ne uccisero quattrocento, e ne misero in fuga il restante. A poco a poco ritornò la calma ; ma i ministri del governo rimasero fermi nelle loro risoluzioni di continuare con più vigore la guerra. Tranquillate le cose, il bailo Soranzo, in sul principio del 1649 domandò udienza al novello visir ; e sebbene in sulle prime non si volesse concedergliela, alla fine 1’ ottenne. Egli allora gli presentò le lettere della repubblica per felicitare il nuovo sultano Mehemet IV; gli espose, che la repubblica, ad onta dell’ ingiustizia, che le veniva usala in questa guerra, tuttavia era disposta a ristabilire la primitiva amicizia con la sublime Porta j ed aggiungeva, che la pace per essere durevole, doveva avere la giustizia per fondamento ; eh’ era d' uopo ristabilire perciò le cose nello stato antico; che la repubblica perciò divisava di mandare a Costantinopoli un ambasciatore straordinario, purché il governo turco si fosse compiaciuto di concedergli un salvocondotto a sua sicurezza. Ascoltò il gran visir tutte queste cose con molta placidezza, ed alla fine gli rispose, che ne avrebbe esposta la proposizione al suo consiglio, di cui gli comunicherebbe poscia le deliberazioni. Radunò infatti il divano, a cui furono invitati tutti quelli, che avevano avuto parte nella rivoluzione contro il sultano Ibraim : i quali, ammaestrati dal recente sollevamento dei malcontenti, deliberarono doversi considerare collocata la loro sicurezza nella lontananza delle truppe dalla capitale, e perciò nel tenerle occupate al di fuori in una guerra grave e faticosa ; ed inoltre doversi tenere in alta stima presso il popolo la fermezza di non voler discendere all’ umiliazione di patteggiare coi veneziani o di cedere. In conseguenza delle quali deliberazioni fu decretalo di rispondere al bailo, che il progettato ambasciatore sarebbesi accollo di buon grado in Costantinopoli, purché vi venisse munito della facoltà di