336 LIUUO XL, CAPO XXXVII. incontrare nel viaggio, non lungi dal Negroponte, quattro fregale nemiche, cariche di vettovaglie, che dirigevansi verso la Canea : le assalirono e le predarono. A questo rinforzo mandalo alla flotta nostra dai maltesi dovevano unirsi anche le galere del papa : ma la troppa loro tardanza in porsi alla vela, fu cagione e che i maltesi, stanchi di più aspettare, si mettessero in viaggio con le loro soltanto, e clic le papaline, vergognatesi della loro negligenza, non più avessero coraggio di andare alla loro destinazione. Perciò ripigliarono la via di Civitavecchia. Intanto il capitan pascià, lasciata la flotta, si portò per terra di rimpetto a Tcnedo alla testa di alquante milizie e con denari. Colà s’imbarcò con altre provvisioni sopra venticinque galere dei bei ; ed allargalo appena dalla spiaggia trovò una nave inglese, che con bandiera di san Marco viaggiava alla volta dei Dardanelli. Le galere turche la cinsero tosto da ogni parte per farne preda. La nave si difese il più che potè : uccise oltre a quattrocento turchi ; ma in line fu costretta a cedere, perchè, appiccatosi il fuoco, parte delle genti si gettava al mare, parte cercava scampo nelle galere nemiche. Il legno peri: il capitano semivivo fu tratto dal mare e rimase in mano dei turchi. Giunto il Foscolo ai castelli ed avutane notizia, lasciò al Barbaro otto galere e due galeazze: ed egli cogli altri legni rimastigli, ch’erano venti galere, quattro galeazze ed alquante navi, ritornò indietro per inseguire T ammiraglio ottomano. Lo raggiunse a Tine, dov’ era sbarcato un distaccamento turco a saccheggiare l'isola impunemente. Appena costoro si accorsero, che arrivava la flotta veneziana, furono colti da tale e tanto spavento, che, abbandonati sul lido molti dei loro soldati e tutto il bottino, che vi aveano raccolto, si rimbarcarono in fretta e con disordine: nè furono per anco a tempo di porsi in salvo del tutto, perchè una delle loro galere, rimasta indietro alquanto, lu inseguita dal gran priore Lascari e fu raggiunta, e quindi costretta a rendersi. Le altre ebbero a somma ventura di potersi rifugiare a Rodi. Questa fu Tunica impresa, che eseguirono i maltesi: