anno 1624. 145 la corte di Roma, e la Valtellina fosse eretta in uno stato sovrano, unito od ai Cantoni svizzeri, ovvero alle tre Leghe. Gli alleati ac-consenlirono al risarcimento bensì ; ma rigettarono la seconda proposizione, perciocché contraria agl’impegni della lega. Un’altra condizione voleva imporre il pontefice mediatore ; cioè, che le truppe spagnuole avessero libero il passaggio per la Valtellina ogni qual volta dal territorio milanese avessero volulo recarsi agli stati allemanni o nelle Fiandre: non così fosse questo concesso alle truppe d’ollremonte per venire nel milanese. Credè il papa con siffatta condizione di appagarci desiderii e salvare le convenienze di tutti gl’interessati: ma ne produsse invece ben dissimili conseguenze. Imperciocché i veneziani, ben prevedendo 1’ abuso, che ne farebbero gli spagnuoli, nelle cui mani avrebbesi potuto allora considerare la Valtellina, furono i primi ad opporvisi energicamente. Per 1’ opposto, 1’ ambasciatore francese in Roma vi acconsentì con tutta facilità : la qual cosa diede motivo a gravi e lunghe contestazioni della repubblica con la corte di Francia, portandone querele al re stesso ed accusando dinanzi a lui 1’ ambasciatore suo di essersi lasciato corrompere ad abbracciare un partilo contrario agl’ interessi degli alleati. Perciò quel ministro cadde nella disgrazia del re ; e vi cadde anche il di lui padre, ch’era il grande cancelliere del regno. Sulla caduta di questi si alzò il famoso cardinale di Richelieu, il cui smisurato potere giovò molto al buon esito di questa controversia e le fece pigliare un’ ottima piega. Per opera di lui, il marchese di Bethun fu mandato a Roma e dichiarò al papa, essere slato concesso dal suo antecessore, contro la volontà del re, il passaggio alle truppe spagnuole per la Vai-tellina ed essere intenzione del re, che nulla fosse cambialo delle condizioni slabilile da esso coi veneziani e col duca di Savoja. Ma Urbano Vili, che non voleva disgustare nè la Francia nè la Spagna, temporeggiò a tutto suo potere, nella speranza, che.protraen-done la decisione, insorgesse qualche ijuovo incidente a far cangiare vol. x. 19