L’ ESERCITO MONTENEGRINO “251 che persuaso, e si vedeva benissimo che quella idea di dover passare nella seconda classe lo tormentava. — Ma infine, gli disse sorridendo il Princi- pe, tu non vorresti invecchiare. Non capisci che, valorosi o no, capita a tutti il momento in cui non si può più fare quello che fanno i giovani? Oramai sono anch’ io in seconda categoria, ma questo non vuol dire che, se domani la nostra pa- tria fosse in pericolo, non farei anch’ io, come sem- pre, il mio dovere. Ebbene, facciamo una cosa. Tu passa in seconda classe, com’è stabilito. Vuol dire che se ci sarà la guerra, anderemo assieme. Va bene ? — Solo questo ragionamento lo persuase. Il vec- chio soldato, sapendo che vicino al Principe si troverebbe certo di. fronte al nemico, se ne è andato più tranquillo, pronto senza nessun dub- bio, ove fosse il caso, a reclamare anche di qui a vent’ anni il suo posto nel combattimento che la parola del Sovrano gli ha garantito. A parte il valore, la forza del Montenegro e del suo esercito sta nella rapidità, con la quale questi trenta o quaranta mila uomini possono trovarsi riuniti e pronti a combattere. La nostra mobilitazione, dicono con un giusto e legittimo orgoglio quei bravi ufficiali, è un affare di ventiquattr’ ore.