352 LIBRO XL, CAPO XXXV. generale battaglia sconfissero affatto i cosacchi. Questi domandarono la pace, che fu loro concessa a palli vantaggiosi. Cercò allora il Ca-vazza di riassumere le proposizioni per la lega con la repubblica ; ma le differenze Ira polacchi e cosacchi non erano state appianale, clic apparentemente, mentre in realtà sussistevano sempre: il maneggio quindi riuscì senza effetto. Nè dalla corte di Spagna polevasi sperare assistenza. Mollo meno poi dalla Francia, clic continuava ad essere avvolta nello sconvolgimento della guerra civile ; al quale sconvolgimento porgeva di continuo la Spagna per animosità e per rappresaglie nuova materia e alimento, fomentandone le intestine discordie. Perciò la repubblica, perduta ogni speranza di assistenza esterna, fu costretta a continuare da per sè sola il durissimo conflitto coi turchi feroci e sleali, abbandonata da lutti. Fu posto rimedio intorno a questo tempo ad un abuso, eh’crasi introdotto in Venezia nell’ amministrazione del Banco del giro, per cui le cartelle di credito a cagione del gravissimo dispendio della guerra avevano variato notevolmente nel loro nominale valore, sicché il prezzo del denaro era alzalo a più del quarto. Questo disordine recava enorme discapito nel commercio coi forestieri, e scemava di assai il prodotto delle pubbliche imposizioni. Si diè premura adunque il senato di provvedervi in guisa, che il doppio danno avesse a cessare. Perciò ristabilì il credilo di quelle cartelle, rimborsandone altrettante sino al valore di un milione, sicché non fu che apparente discapito del momento, mentre, equilibratone il valore, cessò ogni timore ed ogni ostacolo nel commercio. CAPO XXXV. Tumulti in Candia. Erano ormai sette anni e più, che la repubblica tribolava Ira t danni del pari che tra i vantaggi di questa guerra, e le genti, che