134 LIBRO XXXVIII, CAPO X. l’avvenire : bensì ad entrambi prometteva prontissimo ajuto di truppe, ove fossero stali molestati da straniere armi. Il senato accolse con tutta l’esteriorità di gentilezza il signor di Chaleauneuf, che facevagli quest’ ambasciata: ma il duca di Savoja non fece altrettanto col presidente di Bullion, che gli era stato spedito a compiere quest’ uffizio. Offeso vivamente per l’infedeltà del ministro Richelieu, ne giurò la perdita, e incominciò sino d’allora a collegarsi secretamente con tutti i nemici di lui e dentro e fuori del regno. Sollecitò anche i veneziani e gli olandesi a porgere assistenza ai suoi maneggi ; ma nè questi nè quelli vollero aderirvi, per non cooperare all’ indebolimento della Francia da un lato ed all’ ingrandimento dall’ altro dei nemici della libertà e della quiete dell’Italia. Ebbe perciò la sua esecuzione il trattato ; al che concorsero anche i veneziani, benché a loro malgrado. Si convenne, che i forti venissero restituiti in mano delle truppe del papa, le quali ne uscirebbero tostochè la corte di Spagna avesse dichiarato in iscritto di essere contenta del modo con cui erano stali sequestrati; e che in fine, sgomberali dalle truppe, sarebbero demoliti dagli stessi abitanti del paese. Fu poi stabilito il tributo, che i grigioni dovessero pagare alla Francia, ad una somma di cinquanta mila scudi all’ anno. Così ebbe fine la controversia della Valtellina, che da alcuni anni teneva agitata non solo l’Italia, ma quasi tutta 1’ Europa. CAPO X. Controversia per la successione di Mantova, a cui prendono parte i veneziani. Condotti appena al fine gli affari della Valtellina, un altro argomento di questione politica somministrò alle potenze d’ Europa la successione alla sovranità ducale di Mantova. La repubblica di