ampio 1620. 115 e di quanto vantaggio sarebbe riuscita alle due potenze collegate la conquista di quella valle, e di quanto danno agl’ interessi di lei quell’ intervallo di separazione tra i proprii dominii ed i suoi confederali della Svizzera ; e tanto più con ragione ne temeva, perchè il governatore di ¡Milano aveva eretto un forte all’ ingresso della Valtellina, a fine d’ impadronirsene, e conservava occulte intelligenze coi malcontenti di colà, per cui ottenere più facilmente il suo intento. Ed infatti il duca di Feria, d’accordo col governatore del Tirolo, mandò nel luglio 1620 un corpo di trecento uomini, i quali vi entrarono dalla parte del Tirolo ; e nel furore della sollevazione lo spagnuolo ministro mandò d’ avvantaggio soldati, cannoni, munizioni ; fortificò varii porti, e fece spargere voce, quella rivoluzione essere stata lavorala ed approvata dal papa. I veneziani ne rappresentarono le conseguenze, non difficili a prevedersi, alle corti di Roma, di Vienna e di Madrid : agirono presso i grigioni, esortandoli a ricuperare quel loro possedimento, promettendo ai sollevali un ampio perdono del passalo, ed efficace protezione a mantenere nel loro paese la religione cattolica. Sollecitarono inoltre all’ unione i cantoni di Zurigo e di Berna per pigliare le armi in assistenza dei grigioni, ed obbligaronsi a somministrare ad entrambi gli opportuni sussidii. Nè se ne adoperarono in vano. I grigioni posero in piedi buon numero di soldati ; rinforzarono la guarnigione di Chiavenna ; attaccarono un corpo di spagnuoli trincerato presso Morbegno, ma vi furono respinti. Si diressero allora verso Sondrio, e con tanto furore, che, per salvarsi dalle orrende crudelià, che commettevano contro i valtellini, i frati e le monache e gran parte del popolo fuggirono sul territorio della repubblica, ove, per gli ordini dati già dal senato, furono cortesemente accolli ed amorevolmente trattati. II duca di Feria mandò nuovo rinforzo ai ribelli ; i grigioni ne ottennero dagli svizzeri protestanti : ebbe luogo un fierissimo combattimento, e la vitloria fu per gli spagnuoli. Rimasti perciò padroni della Valtellina, il duca di Feria sollevò a suo favore gli vol. x. 15