io8 punto coi tesi lor grembiali, pronti a gonfiarsi delle vagheggiate masserizie, econ grande comodila di sedie, e perfin di caldano a’ tempi umidi e freddi, stanno dentro alla cinta di spranghe che tiene indietro la folla, mentre loro a tergo, in piedi e in balia alle nemiche impressioni dell’aria, e dei gombiti frettolosi o dell’avvocato, cui sta per ¡scorrere il termine d’un gravame, e muove sollecito al Tribunale, o dei facchini che tramutali di sito, o portano da luogo u luogo le corbe d’erbe, di salumi e di frutti, sono i poveri maschi facendo loro computi e offerte da lunge per cenni, di sopra al capo delle fortunale rivali. Certo chi dice incanto dice gara, battaglia : qui però è battaglia d’armi cortesi. Non dirò che il viaggiatore sentimentale non avesse quivi argomenti a piangere, se ciascuna di quelle robe che dalle mani del banditore passano a vicenda o nel grembiule o sotto il mantello dei compe-ratori potesse narrar la sua storia. Tra queste storie ne sarebbe alcuna forse anche da ridere, e tale splendente anellino ti direbbe: Oh vedi cotne in’ ha concio e dove m’ ha confinato una maladetta chiave di palco in tal sera alla Fenice ! Ed ahi quanti orologii e manigli e soprabiti e gonne, e fino a’ modestissimi ombrelli, potreb-beromenare eguali o simili lamenti! come a quel-