unno xl, capo lv. » che di restar vinti da’ nemici crudeli, et insieme esposto alla di- • scretione d' amici infidi. Tanto basti alla vostra prudenza per in-» durvi ad abbracciare le conditioni, ancorché dure, che propone il » Visir ; le quali, se rigettate al presente, non attendete più, che quel • fiero ministro porga 1’ orecchie agli accordi, ma concitato dallo » sdegno, e dal fasto, risarcirà sopra di noi gl’ interrotti disegni, che > sopra la Transilvania egli cova, giurerà contra la Republica una » perpetua guerra, e con gli sforzi di tutto 1’ Imperio procurerà di » prestamente abbattervi in modo, che non possiate più contendere » co’suoi superbi pensieri. » Furono ascoltate queste parole con attenzione profondissima, ed incominciavano ormai a scuotere gli animi dei senatori dalla perplessità, in cui li teneva la delicatezza dell’ argomento. Ma Giovanni Pesaro cavaliere, montato allora sulla bigoncia, sostenendo la contraria opinione, cosi intraprese a parlare : « Io non saprei meglio delinearvi lo stato delle cose presenti, » che sul modello che ve u’ ha tracciato chi procura di deviarvi dal » sentiero, c’ havete impreso con tanta gloria, e con acclamatione » del mondo. Dunque i Turchi ci offeriscono pace, perché aspi-» rano ad altri disegni, e s’ avviluppano in altri negolii ? Dunque » conoscono insuperabile Candia, confessano la Republica vittoriosa » et il Senato costante. Quest è il momento, in cui s’ affissano da » tanti anni i nostri consigli, perchè i grand’ imperii non possono » star lungamente con un solo esercitio, né i Principi applicarsi ad » un solo interesse. Agitano gli ottomani nelle proprie discordie ; il » visir, huomo sagace, lenta sopirle coll’ impegno di una guerra » straniera ; sono difficili quelle del mare ; la militia abborrisce l im-» barco, riesce loro infausto con le nostre armi l’incontro, perciò » egli procura con molla finezza di sbracciarsi da noi, e per conse- • guirlo non so, se più ci atterrisca o ci alletti ; poiché se il nome » di pace lusinga, la cessione di Candia troppo duramente ferisce. » Ma tulio è arte. P>en conosce il visir, che non si può cedere con » un trattato ciò, che se gli contende coll’ armi ; ma per sostenere