an.no 1654. 403 più leggere al corso si pose in mare: ma quando fu poche miglia discosto da Candia, udi il cannone, con cui salutavansi a vicenda i veneziani c i maltesi per I’ arrivo di questi. Stimò prudenza il voltar bordo sull’istante, e dirigersi invece a Volo per caricare biscotto. Della qual mossa avvisato il capitano generale Mocenigo, andò subito ad aspettarlo al passaggio presso all’ isola di Andro. Accortosene Anmrat, finse di andare a Rodi, ed il Mocenigo perciò inol-trossi sino a Nio: ma indarno anche là. In somma l’ammiraglio turco ebbe tanto di bravura, clic lo seppe tener a bada finche gli riuscì di recarsi rapidamente a Paleo-Castro, nell’ isola di Candia, d’onde, sbarcati soldati e viveri, ed avuto colloquio con Cussein pascià, ritornò ai Dardanelli, passò lo Stretto e si pose in sicuro a Costantinopoli. CAPO XL1V. Muore il generale Mocenigo : il bailo è tuttora in prigione. Tanto si addolorò il Mocenigo, dell’ essergli scappata di mano così rapidamente la preda, che cadde ammalato : il perchè, approdando alla Standia, fu quinci trasferito in Candia, ove morì nell’anno settuhgesimo primo della sua età. « Egli con moderatione d’ animo, » così lo encomia il Nani, haveva per lungo tempo occultato pre-» tiosi talenti, e perciò lardi conosciuto e dalla patria impiegato era » passalo a volo al principale comando, in cui I’ habililà c la virtù • sorpassò 1’ opinione e la fama ; e quantunque non esperto in guer-» ra, fece nientemeno apparire, che semi divini coltivati nell’animo » da spirito generoso e da innocenti costumi possono crescere in » momenti e produr fruiti lodevoli d’ honore e di gloria. » La sua morte fu sinceramente pianta in Venezia da ogni classe di cittadini, e gli furono tributati gli onori, che ben s’ era meritato col suo glorioso servizio alla Pairia. Ma per quanto le fatiche della guerra si moltiplicassero dall’una