i38 Come tutti gl’ ingegni singolari ed eccentrici ebbe anch’ella imitatori e seguaci, o piuttosto una sola imitatrice e seguace. Imitaùores servum pecus, il poeta 1’ ha detto: ella non fu compresa. L'imitatrice^ com' è costume di tutti gl’imitatori^ passò il segno, s’aiutò d'altre arti, che non eran di fiori, di rose, e la gente si mantenne fedele alla prima Teresa, seguì ancora l’insegna dell’onorato e originale cappello: Pi* mitatrice cesse il campo, e Cimabue non aveva trovato ancora il suo Giotto. Ora Teresa Bissitelli, vedova di Francesco Billatti, porgitrice di fiori, come stampò la Gazzetta privilegiata, è morta. Ella è morta e del pari la piangono e l'Erberia e la Piazza. A chi l’Erberia serberà ora i suoi fiori? Chi si farà ora in Piazza rivale della detta Gazzetta privilegiata, portando attorno le nuove? A chi ricorrerà per aiuto la memoria labile dei giovani di Florian nelle dilicate loro mansioni? poiché questa pure era parte del suo talento; ella infiorava gK abiti, e rinfrescava la memoria delle persone. AhimèI ella trovò la morte in mezzo a’suoi fiori, nel pieno esercizio di tutte le sue facolià e prerogative, e quella fiorita esistenza, che tenne saldo e superò 1’ urto di settantasei anni, e le tossi e i rigori di settantasei inverni all’aria libera della Piazza, si spezzò miserameu-