i 00 LIBRO XXXVII, CAPO IV. » sapere, che in Venetia fossero mandali danari per lai effetto, et » voglio creder, che se avessi voluto passar innanzi in questo ra-» gionamento, avrei cavato forse qualche cosa di più; ma ho sti-» malo bene di non dimostrarmene punto curioso, se non, che ve-» dendo che S. E. biasmava quella attione, la biasmai ancor io per » sceleratissima, dicendo, che ’I Signor Dio ha sempre proietto la » Ser.™ República, che la proleggerà anco nell’avvenire dalle in-» sidie et dalle macchinationi, portando io però sempre innanzi la » bontà del re, et eh’ era impossibile et peccalo ad imaginarsi nè » anco, che fosse mai pervenuta a notitia di S. M.u tanta scellera-» tezza, che si pensasse con tradimenti metter il ferro et il fuoco » al cuore della Ser.“'1 Repub.“, dalla quale viene tanto osservata » et riverita la Maeslà Sua, ecc. ecc. » Ma giunse alla fine il tempo, nel quale costui non fu più in grado di sostenersi nelle sue vergognose inlraprese : cadde finalmente nella fossa, eh’ egli stesso andava sollo i suoi piedi scavando. Isuoi progetti infatti a danno di Venezia, non più occultamente, ma con tutta pubblicità manifestava, ed adoperavasi con ogni suo studio per condurli al punto idealo. Perciò ingaggiava gran numero di fuggiaschi francesi per rinforzare la cavalleria e la fanteria, che teneva al suo soldo ; comperava ed armava nuovi bastimenti; ne faceva ristorare gli sdruscili e danneggiati. E tultociò per volere farsi padrone del Golfo. Ma inlanlo recava danni gravissimi al regno, di cui era amministratore, e da cui pretendeva tirannicamente denaro e viveri ; e quando le casse delle pubbliche finanze trovavansi esauste, egli costringeva gli esattori erariali ad immaginare, senza ripetere parola, slraordinarii provvedimenti. Perciò aveasi ricorso ad imprestiti forzati e ad esigere contribuzioni incompetenti dai mercatanti, particolarmente genovesi, sopra i guadagni dei loro traffici. Le città e il territorio erano angariati per gli alloggiamenti militari; i soldati rubavano da assassini; non più erano rispettale le chiese, d’ onde e calici ed ogni genere di sacri vasi venivano trafugati. Alle querele del popolo si aggiunsero