LIBRO XL, CAPO LXIT. vedevasi migliore temperamento, quanto il trattare di una onorevole capitolazione col nemico. Tuttavolta il Morosini progettò di trasmutare la capitolazione in un trattato di pace ; progetto azzardoso e degno soltanto di una mente elevata e di un animo intrepido. Sapeva, che il senato non aveva mai tollerato clic i suoi generali oltrepassassero il confine delle commissioni loro affidale ; sapeva, che 11011 v’ era indulgenza nè transazione: ma fatto sicuro all'ombra dell’opinione, che i nemici doveano avere di lui, se ne fece assolutamente responsabile. Inalberò la bandiera bianca e mandò al campo turco uno de’ suoi ulfiziali con un suo secretario. CAPO LXIV. Capitolazione di Candía c fine della guerra. Achmet kiupergì, il quale per tanto tempo aveva sperimentato il valore e la costanza del Morosini, esultò nell’ animo al vederglisi esibita 1’ occasione di terminare colesta guerra penosa e di farsi padrone finalmente di una città, che aveva costato tanto sangue. E tanto più volonteroso acconsentì ad entrare a trattato, in quanto che il sultano avevaio minaccialo della testa, se non si fosse impadronito di Candia. Gl’ inviati veneziani furono perciò accolli onorevolmente, e furono ascoltali con molta soddisfazione. Le conferenze durarono dal dì 28 agosto sino al 6 di settembre : si disputò, coni’ è usanza dei turchi, sulle circostanze e sulle clausole meno importanti, si tagliò grosso sulle essenziali. Ma il capitano generale Francesco Morosini seppe maneggiare la cosa con tanta pulitezza e generosità, che si guadagnò gli animi di quei barbari ed ottenne condizioni onorifiche 11011 solamente per la guarnigione della citlà, ma per 1 ¡stessa repubblica. Alla fine, il dì (j settembre si andò d’ accordo nello stabilire i