li 5:2 LIBRO XL, CAPO UH. trionfo della veneziana. 1 turchi vi perdettero venti e più delle loro navi : i veneziani ebbero a soffrire amareggiata dalla perdita del valoroso comandante la gloria di questo combattimento, die aveva durato tre giorni. Le squadre maltese e papale, per gelosia di comando, sdegnando di obbedire ad un subalterno, lasciarono la flotta veneziana e si ritirarono ai loro porti. Passò il comando per ragione di anzianità, non di merito, in Lorenzo Renici’, finché dal senato venisse eletto chi degnamente avesse a succedere al defunto Mocenigo. CAPO LI1I. I turchi ricuperano Tenedo e Lemno. Indebolita alquanto nel suo numero la flotta veneziana, fu più facile ai turchi il tentare qualche movimento vantaggioso alle armi loro. Si cacciò in lesta il visir di ricuperare l’isola di Tenedo ; perciò a questa sola impresa diresse le sue sollecitudini e tulle le fila del suo piano di guerra. Continuavano intanto le navi della repubblica a lencr bloccalo il canale : il resto dell’ armata custodiva le coste dell’ Asia per impedire ai nemici gli sbarchi. Ma questa incautamente lasciatasi trasportar sotto vento, lasciò a Topàl capitan pascià, il tempo c il comodo di passare velocemente da Metelino e di porre a terra dalla parte più rimota dell’ isola un corpo di Ire mila combattenti. Era la notte dei 2!l di agosto. La fortezza ne diede avviso col cannone all’ armata, la quale indarno tenlò di accorrervi ad impedirlo, perchè il vento, che soffiava impetuoso, gli e ne fu di ostacolo. I turchi sbarcati si fortificarono prestamente, cd il visir ne introdusse degli altri sino a formare un corpo di otto in nove mila soldati. I due comandanti militari, che avevano in custodia la piazza, Arassi cavaliere e governatore, e lo scozzese Tommaso Alandi, avrebbero voluto cederla vilmente prima ancora che fosse assalita, perciocché ne riputavano di somma difficoltà la difesa. Non cosi gli altri ufficiali dell’armala, che opinavano doversi a tutto potere impedir«