HI 8 LIBRO XL, CAPO XLIX. nel coniando generale della flotta in luogo del defunto Marcello. A tulli gli altri capitani e uffiziali, che avevano avuto parte nella gloriosa zuffa, molli onori e ricompense furono largite dalla pubblica munificenza. Lo spavento dei turchi in Costantinopoli, lostoché ricevettero 1’ annunzio di sì vergognosa sconfina, fu indescrivibile : temevasi ad ogni momento, che i veneziani vittoriosi avessero a presentarsi dinanzi alle mura della capitale a minacciarle 1’ estremo eccidio. Furono prese di tutta fretta le precauzioni più energiche per porsi sulla difesa; e già se ne temeva cotanto, che progettavasi di condurre in salvo il giovine sultano in Adrianopoli. Ma la flotta veneziana, tuttoché vincitrice, non era in grado di azzardare un’ impresa sì rilevante. Accortisi, adunque, che questa non ne aveva il pensiero, tutto lo spavento conceputo da prima, si cangiò in rabbia e furore contro il rappresentante veneziano. Il Ballerini perciò fu costretto a sottrarsi da quell’ impelo cieco e brutale : indarno perciò i turchi lo cercarono per castigarlo come esploratore dei fatti loro cd istigatore di tanti danni. Questi avvenimenti suscitarono di bel nuovo I’ ira dei turchi contro il ministero; a cui unicamente attribuivano la colpa di tanlo sventure. Le mormorazioni andarono tant' olire, che si formò una congiura contro il sultano Maometto IV, col progetto di deporlo u di sostituirgli invece suo fratello Solimano, il quale, benché minore di età, manifestava uno spirilo più vivace ed un animo più militare. Ma la congiura non potè prender piede, perché scopertasi ben presto ne lurono chiamati al serraglio i primarii suscitatori c fu loro mozzalo il capo. Gli altri perciò se ne spaventarono, e desistettero dalle loro intraprese. Tuttavia il popolo pretendeva una qualche sod-disfazione, e questa gli fu concessa almeno apparentemente coll’ esiliare a Carissa il gran visir Mchemel pascià, cd a .Ncgroponte il capitan pascià Sinàn. Fu creato visir Mehemet Kiupcrgì (1), il quale