148 na, che con la mano al santo il presenta e prega coll’ atto della persona e del volto. La figura è in profilo e d’ una compita bellezza. Chi non amerebbe la pietà sotto forme così gentili? dove l’estro del pittore attinse tanta leggiadria di tratti, tanta freschezza di colori, e di carni? Simili immagini s' imprimono nel cuore dei riguardanti, come quelle forme ideali e fantastiche, che si creano nelle vergini menti della fanciullezza, e che poi invano si cercano fra le crudeli realtà della vita. A queste tre principali figure del quadro ne stanno altre d’ intorno, a cui il pittore diede significare i varii sentimenti d’ ammirazione, di pietà, di stupore, che 1’ atto prodigioso dovea destar negli astanti. Fra il santo ed il cieco è interposto, alquanto da lunge, un vecchio, che fa colle labbra e cogli occhi 1’ atto di colui che sta in forse ed aspetta 1’ evento per creder- lo ; e ben saggiamente adoperò il pittore nel presentare il dubbio nella faccia della vecchiezza, siccome quella a cui la lunga esperienza insegna a non prestare sì facile credenza alle cose. A destra di chi riguarda e in qualche distanza dalla scena principale è la folla, dond’ escono e campeggiano perla limpida luce del campo, due belle testine ed una intera figura, che vista in ¡scorcio e alla turba rivolta, par che l’arringhi e l’informi meravigliando del caso.