ANNO 1618. 81 » armali d’archibugi, halabarde, et altro, et una parte di essi stiano » alla guardia della loggietla dove sono mentre si fa il gran Consi-» glio di guardia due procuralori di s. Marco, senza mai partirsi » infino a che ’1 gran Consiglio non sia finito ; et andata a casa la » maggior parte della nobiltà, dovendosi il resto di essi trecento > huomini armali compartire per tutte le parli da terra e da mare, » e posti intorno al palazzo di s. Marco e stare con vigilanza, con » stipendio a ciascuno di questi di mezza giornata come hanno il » giorno di lavoro nell’ Arsenale. » 3.° Di doversi rinforzare la fusta del Consiglio de’Diecich’è » avanti del Palazzo Ducale, e che habbia la prora verso la piazza » di S. Marco con dodici pezzi d’ artiglieria con ordine espresso a » capi di quella di tenerla bene in ordine, e pronti ad ogni minimo » motto che sentissero di sollevatone o rumore popolare di dare » il fuoeo ad essi pezzi. » k.° Che ogni notte si debbano mutare le senlinelle dell’ Ar-» seriale quelle raddopiarle. » 5.° Che per ogni traghetto sia di guardia cinque gondole e » debbano stare sino a bore cinque per li mesi dell’ inverno, le » quali non possano traghettare fuori della città alcuno passate le • due hore di notte senza espressa licenza de’ loro gastaldi, li quali » o alcuno de’ compagni debbano assistere al traghetto, e sapere • che gente e dove anderanno i gondolieri o nolo con gente fora- • stiera et questo sotto pena della vita. • 6.“ Che si debba tirare, il Castello, e 1’ Arsenale in isola e » che 1’ acqua in ogni parte debba circondare; e che si habbino a » tagliare diverse strade, e ridurle in Canale, e per commodità » del passaggio fare alcuni ponti levatoci come si usa aH’allre for-t tezze di terraferma. » 7.° Furono mandati a domandare gli esecutori della beslem-» mia, il cui offilio è quello che ha carico di sapere chi entra e » pari# da questa città, e perché oltre a gli osti, e camere locan-» de, li quali sono in obbligo per le parli di esso magistrato, e VOL. X. H