86 LIBRO XXXVFt, CAPO III. » huomini, i quali dovevano fare un corpo di guardia, c guardare » il Campanile, al quale di giorno inlroducevo huomini, che con » artilicio indormentavano la guardia, cioè quelli che hanno cura » di quello poiché non sono armali quelli che vi habitano, e sopra » dello Campanile baveva intenlione di monlare olio pezzi di ar-» tiglieria però piccoli solo per mettere paura a quel popolo, i » quali li dovevano pigliar all’ Arsenale. » Solto il portico della Procurata vecchia, e solto l’orologio » ove si suol far la guardia di notte, acciochè non sia rubate le » botteghe io mettevo cento huomini, et in uno istante pigliavo » duepezzi d’artiglieria sopra la fusla del Consiglio de’Dieci • aspettando che se ne venisse dall’Arsenalc, e questo per impe-» dire che dalla merceria non venissero genti alla Piazza ; c per » maggiormente serrare la strada mettere una bolle piena di terra » in mezzo alli due pezzi d’artiglieria. » In bocca della calle dei Favri solto la medesima procurata > cinquanta huomini con un pezzo d’ artiglieria di delta fusta. » Alla strada che va in frezzaria da quella medesima Procu-» rata mettevo due pezzi d'artiglieria di detta fusta con una botte » come all’ altra, e cento huomini, e venticinque alla strada che » va al Cavalletto che questo bastava da questa parte per essere » vicini 1’ un 1’ altro, e che si potevano soccorrere. » Alla strada che va a san Moisè, ci mettevo solamente cento * huomini, et un pezzo d’ artiglieria, e ancorché sia luogo molto » forte a guardare, ma per essere vicini alla beccaria di s. Marco » dove havria un corpo di guardia havria bastato questo numero » di genie. » Le due strade eh’ entrano a s. Marco della Riccia e Pelle-» grino si dovevano barricadare insieme con quella che entra in » armaria, e nelle case mettevo cento o cencinquanla moschettieri » i quali havriano battuto quelli che da quella banda fossero » venuti. » Alla canonica volevo mettere cencinquanla huomeni, et un