296 LIBRO XL, CAPO XV. Dalmazia e nelle isole, acciocché si armassero galere, quante più fosse stalo possibile, e fossero poscia mandate in Candia. Fu imploralo l’aiuto delle potenze cristiane : ma, secondo il solito, non vi fu che il papa il quale mandasse le sue galere insieme con le poche di Malta. Bensì condiscese, che fosse imposta sul clero dello stato veneto un’altra decima di cento mila scudi. Dalla Spagna promettevasi un soccorso : e di fatto il re aveva ordinato a don Giovanni, il quale comandava allora in Napoli, di staccare dalla sua flotta una squadra e di mandarla in Candia : ma, sebbene la ribellione dei napoletani e della Sicilia fosse di già sedata, altre molestie sopravvenute impedirono, che quell’ aiuto si avesse. Giambattista Ballarmi era giunto incognito a Costantinopoli: ma non andò guari che i ministri turchi non ne fossero avvisati. Lo fecero chiamare, sperando che avesse proposizioni da fare ; ma assicurali, eh’ egli non aveva ordine di trattare, gli permisero, che si ritirasse nel palazzo del bailo, il quale tuttavia era tenuto prigioniero: e lui pure misero sotto custodia di guardie. 11 popolo di Costantinopoli desiderava la pace, perchè i viveri avevano cominciato ad incallire di molto, ed il commercio marittimo era interrotto. Il ministero piucchè di altro lagnavasi dell’ insulto, che facevano alla Porta le armi veneziane, di tenerne chiuso lo stretto, sicché la flotta non poteva uscire ; e d’ altronde vedeva in Asia prender piede le turbolenze contro il governo, dacché le piazze n’ erano rimaste prive di guarnigioni. Non lasciava il bailo Soranzo di approfittare delle circostanze per promuovere le inclinazioni comuni e suggerire progetti di accomodamento : ma la primaria pretensione della Porta riduce-vasi sempre alla cessione di Candia. Egli invece faceva domandare la restituzione di Canea e di Retimo, offerendo in contraccambio di soddisfare ad ogni altro desiderio della corte. Il solo desiderio era il possesso dell’isola e perciò non venivasi mai ad accomodamento.